Le foibe




Una foiba è una delle grande caverne verticali, pozzi, caratteristiche della regione carsica e dell'Istria dove se ne contano circa 1700.

Il nome ''foiba'' deriva da un termine dialettale giuliano, che a sua volta deriva dal latino ''FOVEA''. 
Queste caverne che assumono forme spettacolari grazie al passaggio dell'acqua sono, purtoppo, ricordate e conosciute per una serie di eccidi compiuti in quei luoghi intorno al 1943, durati circa 2 anni da parte di soldati jugoslavi ai danni di soldati e cittadini italiani.
Questi eccidi sono conosciuti con il nome ''I massacri delle foibe''.
Queste stragi costituiscono il termine di una duratura lotta per il dominio sul mar Adriatico orientale che era conteso dalla popolazione italica e slava.
Alcuni storici hanno interpretato questi atti come una sorta di vendetta per i crimini subiti durante il periodo fascista; altri, invece, li hanno interpretati come un inizio di pulizia etnica nei confronti degli italiani.
Le uccisioni avvenivano in modi estremamente crudeli, gli uomini e le donne selezionati per essere giustiziati venivano legati l'un l'altro con un lungo fil di ferro, stretto ai polsi, e venivano portati sugli argini delle foibe. Dei soldati aprivano il fuoco colpendo, a raffiche di mitra, i primi tre o quattro della fila i quali, precipitando nell'abisso, morti o soltanto gravemente feriti, trascinavano con sè gli altri, condannando cosi i sopravvissuti ''per fortuna'' a sopravvivere per giorni
sui fondali delle voragini, tra i cadaveri dei loro compagni vivendo sofferenze inimmaginabili.
Il numero delle vittime non è preciso ma si aggira intorno ai quattromila e diecimila morti, la maggior parte di loro erano ex-fascisti, repubblicani, i partigiani che non accettavano l'invasione jugoslava ma anche normali cittadini. Altre fonti affermaono che le vittime, tra il numero degli infoibati e dei prigionieri morti nei lager di Tito, sono 20mila ma questi numeri non possono essere confermati a causa del caos che regnò nel 1945 e nel dopo guerra, periodo in cui furono persi molti documenti.
Alla fine del 1946 la questione italo-jugoslava era divenuta un peso per molti che intralciava la soluzioni di questioni urgenti.
In sostanza bisognava determinare il confine tra Italia e Jugoslavia. Gli Stati Uniti, favorevoli all'Italia, proposero che al nostro paese fosse lasciata gran parte dell'Istria. I sovietici, favorevoli a Tito, proposero un confine che lasciasse Trieste alla Jugoslavia. La Francia propose una via di mezzo. 
Nel congresso di Parigi, il 10 febbraio 1947, furono decisi gli attuali confini.
Il giorno per ricordare queste stragi, e per far si che nella mente umana non si istauri più un tale pensiero, è stato istituito il 10 febbraio dell'anno 1993 così, da quell'anno ogni 10 febbraio si omaggiano i caduti.

Landi Antonietta 3C


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