Il bullismo

Al di là delle cronache che fanno notizia, il bullismo è molto più diffuso di quanto si creda. È un fenomeno che consiste in una serie di prepotenze, umiliazioni, piccole o grandi torture psicologiche che uno o più ragazzi uniti in un ”branco” infliggono nell'ambito scolastico, per strada o nei luoghi di incontro dei giovani.
Certo è che le vittime del bullismo finiscono per sentire di non poter fare a meno di partecipare a questo “gioco” (fatto perfettamente spiegabile sul piano psicologico), a meno che non ci sia un forte e costante aiuto da parte delle persone, magari adulte, che fungano come riferimento e punto d’appoggio. I bulli sono quei ragazzi, appartenenti ad un “gruppo”, che ritengono di essere o si impongono come più forti e più furbi degli altri.
Il bullo, generalmente, appare
educato e rispettoso nei confronti degli adulti, ma nel contesto
giovanile per apparire più forte agli occhi degli altri ragazzi, si
prende gioco della persona più debole maltrattandola sia fisicamente
che psicologicamente. Questo comportamento è solitamente dovuto
all'incapacità di relazionarsi correttamente con altre persone. Un
comportamento del genere, inoltre, dato il contesto adolescenziale e
preadolescenziale, risulta più accattivante rispetto al
comportamento da tipico “bravo ragazzo”, il quale è dipinto dai
compagni come abitudinario e noioso.
Solitamente questi bulli fanno
parte di gruppi di ragazzi del quartiere, della scuola, ecc… questi
gruppi possono essere definiti come greggi di ragazzi, nei quali si
delinea la schiera di “seguaci”, “schiavetti” e un leader,
preso come esempio da seguire in ogni situazione. Vi sono regole che
promulgano rispetto e fedeltà nei confronti del capo, che ha il
controllo del gruppo.

Giorgia Giordano
Landi Anna
De Caro Luisa
III C
Landi Anna
De Caro Luisa
III C
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