Il bullismo


Leggendo i giornali ed ascoltando i notiziari radiofonici, è sempre più frequente imbattersi in notizie riguardanti casi estremi di bullismo fra gli studenti delle varie scuole di ogni grado. 
Al di là delle cronache che fanno notizia, il bullismo è molto più diffuso di quanto si creda. È un fenomeno che consiste in una serie di prepotenze, umiliazioni, piccole o grandi torture psicologiche che uno o più ragazzi uniti in un ”branco” infliggono nell'ambito scolastico, per strada o nei luoghi di incontro dei giovani. 


Certo è che le vittime del bullismo finiscono per sentire di non poter fare a meno di partecipare a questo “gioco” (fatto perfettamente spiegabile sul piano psicologico), a meno che non ci sia un forte e costante aiuto da parte delle persone, magari adulte, che fungano come riferimento e punto d’appoggio. I bulli sono quei ragazzi, appartenenti ad un “gruppo”, che ritengono di essere o si impongono come più forti e più furbi degli altri.
Il bullo, generalmente, appare educato e rispettoso nei confronti degli adulti, ma nel contesto giovanile per apparire più forte agli occhi degli altri ragazzi, si prende gioco della persona più debole maltrattandola sia fisicamente che psicologicamente. Questo comportamento è solitamente dovuto all'incapacità di relazionarsi correttamente con altre persone. Un comportamento del genere, inoltre, dato il contesto adolescenziale e preadolescenziale, risulta più accattivante rispetto al comportamento da tipico “bravo ragazzo”, il quale è dipinto dai compagni come abitudinario e noioso.
Solitamente questi bulli fanno parte di gruppi di ragazzi del quartiere, della scuola, ecc… questi gruppi possono essere definiti come greggi di ragazzi, nei quali si delinea la schiera di “seguaci”, “schiavetti” e un leader, preso come esempio da seguire in ogni situazione. Vi sono regole che promulgano rispetto e fedeltà nei confronti del capo, che ha il controllo del gruppo.
La vittima tartassata ed intimidita dal bullo, non denuncia questa violenza né ai genitori né agli insegnanti. Questa vittima trova difficoltà ad integrarsi nel gruppo, anche se non può fare a meno di farne parte da “dietro le quinte”. Essere vittima di bullismo ha anche effetti collaterali come la mancanza di autostima, peggioramento nell'andamento scolastico e, in certi casi, una grave fobia sociale. Nei casi più estremi può portare a gravi patologie come la bulimia, l’anoressia e altri disturbi alimentari, all'autolesionismo o addirittura al suicidio.


Giorgia Giordano
Landi Anna
De Caro Luisa
III C

Commenti

Post popolari in questo blog

Amore

In colpa per essere ancora viva?

Procura di Napoli: nobile fine, mezzo sbagliato?