D come "Donna"


La condizione della donna ha subito vari cambiamenti nel corso della storia rispetto.
Adesso, tendiamo a collegare la parola donna a qualcosa di sottovalutato ed inferiore rispetto al genere maschile, ma in antichità, la figura della donna era vista come una divinità, un essere da venerare.


Nel corso dei secoli, la sua immagine è stata sottoposta a diverse modifiche, in particolare da quando gli uomini hanno cominciato a svolgere le attività che precedentemente erano svolte dalla donne in ambito giuridico, politico e sacro.


Nell'antica Grecia, la donna era soggetta all'uomo - dopo essersi maritata – ma, in ogni caso, si trovava sempre un gradino sotto alla figura dell’uomo.
La donna non poteva svolgere le stesse attività a cui si dedicava l’uomo, non aveva il diritto di voto, ma riservava il suo tempo alla tessitura, alla crescita dei figli e al benessere della famiglia, erano obbligate ad uscire solamente se il loro corpo era coperto, cosa ancora oggi in vigore, soprattutto nei paesi orientali, dove la donna è ancora costretta ad indossare un copricapo e lunghi abiti.

Nel Medioevo, la donna era vista come un essere angelico, celestiale, ad esempio Beatrice (la donna angelo) e poi in Petrarca dove prende un significato più volgare, però era sempre assoggettata all'uomo, infatti erano viste come qualcosa da proteggere, essendo fragili ed indifese.
Una donna che ha assunto un ruolo importante nella storia è stata Giovanna d’Arco, che nella guerra dei cent’anni prende il ruolo di guida dei francesi contro gli inglesi.
Successivamente, viene catturata dai Borgogni e portata in Inghilterra, dove viene processata per eresia e condannata al rogo.

È solo tra il 1800 e il 1900, che le donne cominciano a voler essere considerate al pari dell’uomo, iniziano varie proteste e finalmente nel 1946 ottengono il diritto di voto. Tra le figure principali, in Italia abbiamo Anna Maria Mozzoni, una femminista che presentò una petizione per il voto politico alle donne, che fu bocciata. La prima occasione di voto fu nel 1946 e partecipò più dell’89%.

Tina Anselmi, fu una delle prime donne ad entrare nel mondo della politica, il 29 luglio 1976 diventa la prima donna ministro in Italia.

Oggi, la donna ha ottenuto l’uguaglianza con l’uomo, ma sono ancora presenti differenze sostanziali, ad esempio la disparità nel salario in ambito lavorativo.
Infatti, esistono zone del mondo in cui la donna non ha le stesse libertà degli uomini: in Oriente, la donna è vista come un oggetto, non ha diritti e se provasse ad opporsi alle regole che vigono, potrebbe incorrere in gravi pericoli, tra cui anche la pena di morte.
Proprio questo ci riconduce ad episodi che avvengono molto frequentemente, in particolar modo nella società di oggi: donne morte a causa di azioni avventate da parte dei loro compagni, ex, amanti…
Il 13,6% delle 16-70enni ha subito violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner,
Il 13,2% da estranei o il 13% da persone conosciute (dati recuperati dal sito istat.it).
Il femminicidio viene trattato maggiormente rispetto al passato, e ciò grazie alla libertà che nel corso degli anni le donne sono riuscite ad acquistare.
Questo fenomeno, però, è anche aumentato, e non tutte le donne hanno il coraggio di denunciare o parlare con qualcuno delle violenze che subiscono in situazioni domestiche o in ambito lavorativo, ed è proprio per questo motivo che a partire dal 2006, sono nate molte associazioni e centri anti violenza per permettere alle ragazze di parlarne liberamente.
Non sempre le denunce però hanno buon fine, non sono rare, infatti, i casi in cui le vittime di abusi sessuali o psicologici, sono ancora in preda all'ansia e al terrore di poter uscire di casa in totale sicurezza, senza vivere nella costante paura di ritrovare in strada proprio l’uomo denunciato (che non è stato processato).
Purtroppo, queste violenze spesso finiscono con gravi danni per le vittime, ad esempio tentativi di strangolamento, ustioni o nel peggiore dei casi la morte.

Attorno al termine “femminicidio”, sono nati vari scontri, ad esempio sull'articolo “Il femminicidio non esiste.” pubblicato da Astutillo Smeriglia, il quale dice che basandosi su dati statistici, ad essere uccisi dagli uomini sono indistintamente sia uomini che donne.
Per contrastare questo fenomeno, è stata anche istituita una giornata contro la violenza sulle donne il 25 Novembre, in onore di tutte le donne che hanno subito violenze ed abusi, in ricordo di tutte le voci non ascoltate e di tutte quelle rimaste in silenzio, e di tutte quelle voci che ormai non avranno più possibilità di poter parlare.



Matonti Desirèe Maria
Minimo Mariapia
Rinaldi Carmen
4C

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